Questa è la storia di un bellissimo pomeriggio passato insieme al mio “fratellone” (si perché io lo chiamo così) Alessandro Greco.

Quando Alessandro mi ha chiesto di aiutarlo a preparare i “Sannacchiùdere” per un servizio  che ha fatto per l’inserto di cucina di TV Sorrisi e Canzoni, la mia risposta è stata “cosa dovrei aiutarti a preparare?”

Si, perché io fino a quel momento non li avevo mai neppure sentiti nominare.

Alessandro allora, davanti a due bicchieri di buon vino – come noi siamo soliti fare quando come spesso accade io, lui, Beatrice e Marco passiamo le nostre serate insieme – tra ricordi d’infanzia e racconti del nonno pasticcere (ndr il pasticcere più famoso di Taranto), mi ha spiegato che i “Sannacchiùdere” non sono altro che struffoli, ma nella loro versione pugliese (tarantina) e che non mancavano mai sulla loro tavola di Natale.
A insegnarglieli, però, non è stato suo nonno, ma sua sorella Lucia e anche la ricetta arriva da lei.

Più grandi di quelli napoletani, i “Sannacchiùdere” devono il loro nome sia alla tipica forma ‘chiusa’, ma anche al fatto che devono essere ‘tenuti ben chiusi’ dopo la loro preparazione, perché altrimenti rischierebbero di non arrivare a Natale, tanto sono buoni.

Quindi, in un piovoso pomeriggio di novembre, io che non avevo mai né assaggiato né visto i “Sannacchiùdere” e lui che li aveva visti e mangiati, ma mai preparati, ci siamo legati un grembiule in vita, letta bene la ricetta di Lucia e iniziato a pesare gli ingredienti.

Il risultato è stato sorprendente! I nostri “Sannacchiùdere”erano non solo belli, ma anche buonissimi, con grande nostra soddisfazione.

Io non sono una grande amante degli struffoli napoletani, ma questi devo dire che mi hanno conquistata.

Insomma, dopo il successo di “Dolce quiz” (il programma che Alessandro ha recentemente condotto su Rai 2), possiamo dire che con questi struffoli ha collezionato un altro successo …solo che questa volta al suo fianco non aveva il maestro Ernest Knam e sua moglie Frau Knam, ma la sua amica BarbaGina.

Ingredienti:

Per l’impasto:

1 kg di farina 00, 250 g di zucchero, 100 g di olio di semi o evo, 3 uova, 1 arancia (succo e scorza), un bicchiere circa di vino bianco (non è indicata una dose precisa, vi regolerete impastando), un pizzico di sale, cannella a piacere.

Per friggere: 

Olio di semi di arachide

Per decorare:

250 g di miele, zuccherini, canditi, mandorle

Procedimento:

Se userete l’olio evo iniziate scaldando l’olio con la buccia di arancia, il sale, il vino e (a piacere) la cannella. Fate raffreddare bene ed eliminate la buccia di arancia (in questo caso non ne userete il succo). Poi aggiungete le uova e lo zucchero e mescolate con una frusta. 

Se, invece, decidete di usare l’olio di semi, unite in una ciotola capiente tutti gli ingredienti liquidi (olio di semi, vino bianco e succo di arancia) mescolateli e poi unite le uova, lo zucchero, il sale e la scorza di arancia grattugiata (cannella a piacere) e amalgamate bene con una frusta.

A questo punto (la ricetta da qui prosegue uguale qualunque tipo di olio avrete deciso di utilizzare) e iniziate ad aggiungere la farina, precedentemente setacciata. 

Mescolate prima con una spatola e poi infilate dentro le mani e continuate ad impastare.

Rovesciate l’impasto su un piano leggermente infarinato e con la giusta dose di  “olio di gomito” impastate (aiutandovi se serve con altra farina, ma non esagerate), finchè non avrete raggiunto un impasto liscio e compatto.

Tagliate l’impasto a pezzi e iniziate ad allungarli passandoci sopra il palmo della mano, creando dei serpentelli.

Tagliateli a tocchetti come si fa con gli gnocchi – anche la dimensione dovrà essere la stessa – e, sempre come si fa con gli gnocchi, passateli sul retro di una grattugia premendoceli sopra con il dito, per scavarli all’interno.

Continuate così finchè non avrete finito tutto l’impasto; se invece – come abbiamo fatto noi –  li preparate in due, uno potrà iniziare a friggerli mentre l’altro continua a farli.

Per friggerli scaldate l’olio di arachidi, immergete un po’ di struffoli alla volta e lasciateli friggere finchè non avranno raggiunto una bella doratura, rigirandoli spesso.

Scolateli con una schiumarola e passateli su un foglio di carta assorbente, avendo cura di cambiarla spesso.

Continuate così finchè non li avrete fritti tutti.

A questo punto in una casseruola capiente, versate il miele e scaldatelo  a fuoco medio basso per farlo sciogliere bene.

Togliete dal fuoco, versateci dentro gli struffoli e con un cucchiaio di legno girateli delicatamente per far si che il miele si distribuisca bene ovunque.

Versateli su un bel piatto da portata, dando la classica forma a montagnetta e decorateli con gli immancabili zuccherini colorati e se di vostro gradimento anche con canditi e mandorle.

Il consiglio di BarbaGina: confezionati in piccoli vassoi possono diventare gustosi pensieri di Natale, anche perché possono essere preparati in anticipo …ricordate però di “chiuderli” prima che vengano mangiati tutti prima di arrivare a Natale.